TEATRO AMATORIALE
Assegnati i premi al festival 'Di scena a Fasano'
La decima edizione ha visto trionfare lo spettacolo 'Nel nome del padre' proposto dalla compagnia teatrale 'La Corte dei folli' di Fossano (Cuneo)

Fasano - È calato il sipario sulla X edizione del Festival Nazionale di Teatro “Di scena a Fasano” promosso dal Gruppo di Attività Teatrali “Peppino Mancini”. Una rassegna dedicata al teatro amatoriale che, in realtà, di anno in anno cresce in prestigio e qualità degli spettacoli e che si riconferma un punto fermo nella programmazione culturale fasanese. Domenica 18 novembre, al Teatro Sociale, ha avuto luogo la cerimonia di premiazione, preceduta dalla piecè “Il nuovo viaggio di Capitan Fracassa”, di e con la regia Valentina Mustaro, messo in scena dalla compagnia “La Ribalta” di Salerno.
Lo spettacolo, ha visto come protagonista le vicende di una compagnia di attori che intraprende un viaggio allo scopo di emulare i “comici dell'arte” e tentare di portare gli spettacoli nelle strade, tra la gente, con l'intento di salvare il Teatro, luogo non più frequentato. Nel loro viaggio incontrano un personaggio, Messer Qualazecca, un mercante attaccato al denaro, che impone agli attori una serie di “tasse” da pagare in cambio della possibilità di continuare le loro rappresentazioni in strada. È proprio il “denaro” a portare una serie complicazioni ed equivoci nella compagnia e tra gli attori.
Al termine della rappresentazione, prima di svelare i vincitori, il direttore artistico Mimmo Capozzi e il presidente Fausto Savoia hanno ringraziato i tanti collaboratori che con il loro impegno hanno permesso la riuscita della manifestazione. Un ringraziamento particolare è andato allo Studio Dentistico Rotunno e all'azienda Verdemare che con il loro sostegno economico hanno notevolmente contribuito alle spese organizzative.
Veniamo quindi ai risultati. Nella X edizione della rassegna una menzione speciale è stata attribuita allo spettacolo “Uno sguardo dal ponte” - di Arthur Miller - messo in scena dalla Compagnia teatrale "Giardini dell'Arte” di Firenze con la regia di Marco Lombardi. Questa la motivazione: “Lo spettacolo merita una menzione speciale per l'allestimento scenico, semplice ma efficace ed originale capace di evocare un ambiente complesso come quello del quartiere newyorkese di una Brooklyn negli anni 50. Il testo, non semplice, viene valorizzato dalla realizzazione di scene e costumi a supporto della regia”.
il premio Fita (Federazione italiana teatro amatori) è stato attribuito a Tatiana Alescio e allo spettacolo “Una storia sola” (della compagnia “Trinaura” di Siracusa): Tatiana Alescio oltre ad aver curato un'ottima regia dello spettacolo ha svolto un eccellente lavoro di trasposizione drammaturgica di un testo nato come romanzo, valorizzandone storia e personaggi in un adattamento teatrale originale e coinvolgente.
Il premio della stampa è stato attribuito alla commedia “Nel nome del padre” di Luigi Lunari (Compagnia teatrale "La Corte dei Folli"- Fossano (Cn) - Regia Stefano Sandroni) “per aver raccontato la storia di Rosmery Kennedy e Aldo Togliatti, figli ingombranti di due icone politiche, superando i limiti di spazio e di tempo per restituire allo spettatore una vicenda universale che indaga psicanalisi, dramma privato e storia contemporanea. l due protagonisti si liberano dall'altisonanza della propria famiglia per rivelare una umanità che spesso hanno sacrificato "nel nome dei padri” .
La giuria della stampa presieduta da Michele Cavallo, e composta da Marica Mastrongelo, Ilaria Potenza e Madia Lucia Colucci, ha voluto anche designare con una menzione speciale “Contesa d'amore. Lei, la sua ombra e l'uomo seduto” di G. Garcia Marquez (Compagnia teatrale "Animafemina" - Fano (Pu) - Regia Michela Di Ciocco & Giulia Bellucci) per aver portato in scena il testo di Gabriel Garcia Marquez, esprimendo la dicotomia esistenziale della protagonista attraverso un intreccio riuscito tra musica e teatro che indaga le sfumature della sua personalità: ora remissiva, ora pronta a riprendersi la sua vita con un finale che rimescola le carte.
La giuria tecnica (composta da Laura Sammataro, Teresa Cecere e Mimmo Capozzi), ha decretato come migliore attrice Giulia Bellucci “l'ombra” nello spettacolo “Contesa d'Amore. Lei, la sua ombra e l'uomo seduto” Compagnia teatrale Animafemina. La Bellucci nella sua interpretazione prorompente e totalmente coinvolgente ha saputo dare vita all'“anima” del suo personaggio rendendola quasi umana. L'empatia che ha saputo creare con la sua interpretazione ha fatto sì che il pubblico si sia riconosciuto nelle parole e nelle riflessioni proprie di un'“Animafemina”.
A Giulia Bellucci è stato assegnato anche il Premio “Valerio Gentile” (assegno di 300€) istituito dal Centro Studi omonimo in memoria di Valerio Gentile, per individuare l'interprete più giovane e talentuoso della stagione. La Bellucci ha saputo magistralmente adattare il testo di Gabriel Garcia Marquez, trasformandolo in una pièce teatrale originale di cui lei è assoluta protagonista sia come regista che come attrice. li lavoro svolto mostra una totale completezza artistica tangibile dai diversi linguaggi creativi da lei utilizzati.
Migliore attore è stato designato Pinuccio Bellone nei panni di Aldo nella commedia "Nel nome del padre" (Compagnia teatrale La Corte dei Folli). Bellone “ha saputo interpretare il ruolo di Aldo Togliatti in maniera impeccabile tale da risultare comparabile ad un attore professionista. Si evidenzia la cura dei dettagli nella sua resa attoriale e la sua poliedricità nei timbri e nei colori donati al suo personaggio. Ha saputo emozionare e coinvolgere in modo penetrante e diretto il pubblico per tutta la durata dello spettacolo”.
Il premio per la migliore regia è andata a Tatiana Alescio "Una sola storia”. La messa in scena dello spettacolo “risulta essere colma di soluzioni registiche interessanti ed originali. Notevole la capacità di mixare movimenti scenici, musiche, luci e testo con una resa nell'insieme decisamente d'impatto. La caratterizzazione dei personaggi risulta anch'essa di particolare efficacia”
Il premio come migliore spettacolo (assegno di 700€) è stato vinto da "Nel nome del padre" perché “lo spettacolo mette in scena un testo contemporaneo complesso risultando coinvolgente dall'inizio alla fine, accattivante nella storia ed eccellente dal punto di vista dell'interpretazione attoriale. I due protagonisti, presenti in scena per tutta la durata dello spettacolo, hanno saputo catalizzare totalmente l'attenzione e l'interesse di tutto il pubblico in sala. La regia, nella sua essenzialità risulta efficace nella valorizzazione di un testo di grande spessore firmato da Luigi Lunari”.
Allo stesso spettacolo è andato anche il premio della giuria popolare.
L'appuntamento è adesso per l'XI edizione del Festival.
di Redazione
18/11/2018 alle 18:04:57
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